70 ANNI DELLE ACLI FIORENTINE: TRA PASSATO E FUTURO ANCORA UN GRANDE COMPITO
02-10-2015 13:40 - NEWS ACLI TOSCANA - territorio

70 ANNI DELLE ACLI FIORENTINE: TRA PASSATO E FUTURO ANCORA UN GRANDE COMPITO
Le ACLI fiorentine hanno compiuto 70 anni. "Un traguardo importante - ha affermato il Presidente provinciale di Firenze Mario Ringressi - che ci spinge a guardare al futuro con fiducia, anche in questo periodo di crisi".
Si è aperto così un evento di che resterà nel ricordo dei molti dirigenti e soci che sono convenuti giovedì 1 ottobre al Teatro di Cestello per festeggiare il compleanno delle Acli fiorentine che ebbero Giorgio La Pira come loro primo presidente.
Il grande compito dell´associazione è stato tracciato dal presidente nazionale Gianni Bottalico il quale ha sottolineato che questo anniversario è, al contempo, un bel risultato un forte impegno e una grande responsabilità perché si parla di uomini e donne che hanno lavorato per rinnovare il nostro paese, farlo divenire sempre più moderno e di idee di valori che sono sempre attuali nel contesto italiano ed europeo. Pensiamo alla pace e di quanto se ne ha bisogno nel mondo e alla lotta alla povertà perché come dopo la guerra di devono superare momenti di grave difficoltà con troppi milioni di poveri che hanno bisogno di un aiuto concreto.
Il Presidente provinciale Mario Ringressi che, dopo il pensiero religioso dell´Assistente ecclesiastico Don Alberto Campaioli , ha tenuto il discorso di apertura , ha espresso la soddisfazione di dare atto della situazione di crescita delle Acli fiorentine. "E´ stato un lungo percorso - ha detto Ringressi - quello che ha portato a ricostruire il tessuto vivo dell´associazione dopo la scissione degli anni ´70. Adesso siamo in una fase di crescita quantitativa e qualitativa. Ha quindi aggiunto: "La memoria ci consegna e ci fa vivere questo momento di grande significato, anche simbolico. Ma siamo altrettanto consapevoli che viviamo in un periodo di grave crisi sociale politica ed economica. La nostra esperienza di questi decenni, oltre che essere un motivo di orgoglio, ci da anche forza per trarne insegnamenti utili ad affrontare e costruire il nostro futuro attraverso la piena valorizzazione delle nostre potenzialità di azione sociale. Le ACLI, come associazione cristianamente ispirata, vogliono continuare a dare il loro contributo per una risposta forte e capace di invertire lo squilibrio in atto che vede il costante crescere delle disuguaglianze.
Al punto che nel contesto attuale, in qualche modo si potrebbe dire che esse si riassumono in una nuova e sempre attuale: la fedeltà ai poveri. Questo è il compito primario che papa Francesco ha affidato alle Acli nella società attuale. Quanto al tema del lavoro, per noi centrale, il Papa ci ha ricordato le quattro caratteristiche che il lavoro deve sempre avere: essere «libero, creativo, partecipativo e solidale». A Firenze intendiamo continuare ad essere una presenza evangelizzatrice nel mondo del lavoro e nella società, pronti ad affrontare le nuove sfide che i cambiamenti ci richiedono.
Oggi la sfida urgente di proteggere la nostra casa comune - ci dice il Papa - comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale poiché sappiamo che le cose possono cambiare."
Il moderatore del dibattito, Fabio Lenzi ha messo in rilievo anche le prospettive di sviluppo che hanno i primo piano la nuova sede provinciale, dove associazione e servizi potranno lavorare insieme: una realizzazione importante che permetterà di far crescere nuove iniziative e nuove attività.
Numerosi gli interventi dei rappresentanti delle istituzioni a cominciare dal Sindaco di Firenze Dario Nardella che ha fatto riferimento alle associazioni come sentinelle del tessuto culturale e sociale della città aggiungendo che per i Circoli la sfida è oggi quella di fare innovazione, di trovare forma nuove di comunicazione e di partecipazione. Poi facendo riferimento al 70 anni delle Acli ha detto che questa grande storia è una miniera eccezionale dalla qual trarre tutte le risorse per costruire questi nuovi modelli. Ed ha osservato che essa coincide con la storia di Firenze del dopoguerra una storia di solidarietà, di impegno per il lavoro di socialità valori che sono anche oggi decisivi per lo sviluppo della città: e La Pira come presidente Acli e poi come Sindaco faceva presente che una città è soprattutto una comunità non una mera somma di palazzi di fabbriche di scuole ma una "casa unica" .
Stefania Saccardi, Assessore regionale alla sanità e al welfare, ha sottolineato i molti punti che legano le Acli ai suoi campi di attività. Ha parlato dei nuovi investimenti decisi dalla Regione per la lotta alla povertà ed il recupero alimentare che fanno riscontro alle richieste delle Acli in campo nazionale . Ha poi dato atto alle Acli di essere da sempre in prima linea sulle politiche sociali, a sostegno del persone più fragili fornendo supporto e aiuto con i loro servizi e con numerose iniziative. Saccardi ha anche fatto riferimento a tutto il mondo associativo soggetto e attore importante delle politiche sociali tanto che il sistema di welfare non reggerebbe se non ci fossero questi soggetti che, come le Acli fanno coesione sociale, mediazione sociale e culturale e che ha definito, quindi indispensabili per l´equilibrio sociale di una città e di una regione e per avere una forte a rete di solidarietà.
Di "ruolo importante delle associazioni in riferimento alla attuale complessità del welfare" ha parlato poi Sara Funaro Assessore alla sanità, welfare e casa del Comune di Firenze la quale ha rilevato che "abbiamo bisogno di una rete di relazioni forti con il terzo settore". Sara Funaro si è poi riferita al tema anziani dicendo che Firenze città è una delle città d´Italia con il maggior numero di anziani e con anziani centenari che stanno aumentando.
Si è detta lieta di questo segnale positivo che attesta una qualità della vita ma ciò richiede di portare avanti politiche sociali sempre più differenziate. L´assessore Funaro ha quindi ricordato che per questa amministrazione, quello degli anziani è uno dei temi centrali e che il suo assessorato intende lavorare sempre più non solo all´interno delle strutture ma con modalità sempre più variegate. Oltre ai servizi erogati (tra cui anche alcuni innovativi in sperimentazione con la Regione) si intende mettere particolare attenzione agli anziani che vivono da soli e che hanno bisogno otre che di sostegno sociale e sanitario anche di un " sostegno emotivo".
Gabriele Parenti e Rosetta Battista hanno ripercorso con letture e commenti i vari periodi della storia delle ACLI fiorentine dalle origini agli anni della scissione e poi dalla nuova crescita, negli anni 80 e 90, fino ai giorni nostri. Le letture sono state intervallate da inserti video con interviste al card. Silvano Piovanelli e agli ex presidenti delle Acli fiorentine, a cominciare a Vittorio Nardini che ha guidato l´associazione per 15 anni ed è stato protagonista del rilancio dell´associazione. E´ stato inoltre proiettato un video tratto dal reportage "La Pira, l´uomo che ha saputo guardare oltre" nel quale si parla, appunto dello stretto rapporto tra La Pira e le Acli delle origini.
All´attualità faranno riferimento le relazioni di Francesco Potestio, vice- presidente ACLI Firenze e di Sefano Vasarri Direttore Caf ACLI.
Potestio ha esposto il trend dello sviluppo associativo, ha delineato il ruolo e la funzione dei Circoli nel territorio fiorentino ed ha parlato di progetti innovativi come il Punto Famiglia che offre un sostegno per situazioni di disagio e di difficoltà ma costruisce anche una rete di solidarietà che fa perno sulle famiglie intese come nucleo primario della società.
Stefano Vasarri ha tratteggiato il ruolo e l´impegno crescente dei servizi come Patronato e Caf che sono uno strumento sempre più richiesto dalla gente per vneire incontro si numerosi problemi di carattere fiscale e previdenziale poste dalla società contemporanea.
Il Presidente del Circolo di Cestello Andrea Meli ha fatto gli onori di casa ed ha ripercorso insieme a Paolo Borri la vita dello storico Circolo Acli che celebra proprio quest´anno i 30 anni dalla sua nascita ed hanno parlato del futuro. Borri ha esposto il progetto "Incontriamo Firenze", che negli anni ha offerto occasioni di approfondimento sui personaggi che hanno dato lustro alla nostra città. .
Don Giovanni Momigli, responsabile diocesano della Pastorale sociale, ha detto di tenere centralità di Cristo per evitare l´autoreferenzialità, per uscire incontro alla gente, incontro ai bisogni vecchi e nuovi soprattutto alle nuove emergenze e ciò vuol dire anche de-centrarsi essere per gli altri incentrarsi non su elementi astratti ma sui volti delle persone. Don Momigli ha fatto poi riferimento al tema cruciale del lavoro che deve essere visto anche creativamente in quanto non basta parlare di tutela del lavoro ma bisogna rigenerarlo e generarlo.
L´intervento di Giovanni Bianchi presidente nazionale ACLI degli anni´90 , che ha dato forte impulso al rilancio ha parlato si è soffermato non solo sulle vicende storiche sulle delle prospettive future dell´associazione. Riguardo al periodo della sua presidenza Bianchi ha ricordato che ai nostri occhi le trasformazioni del lavoro che attraversavano tutto il sociale e quelle della politica che interessavano le istituzioni si tenevano strettamente. Bisognava stare in campo aperto, ma c´era anche il gusto di un´avventura esaltante e senza mappe.
Le ACLI fiorentine hanno compiuto 70 anni. "Un traguardo importante - ha affermato il Presidente provinciale di Firenze Mario Ringressi - che ci spinge a guardare al futuro con fiducia, anche in questo periodo di crisi".
Si è aperto così un evento di che resterà nel ricordo dei molti dirigenti e soci che sono convenuti giovedì 1 ottobre al Teatro di Cestello per festeggiare il compleanno delle Acli fiorentine che ebbero Giorgio La Pira come loro primo presidente.
Il grande compito dell´associazione è stato tracciato dal presidente nazionale Gianni Bottalico il quale ha sottolineato che questo anniversario è, al contempo, un bel risultato un forte impegno e una grande responsabilità perché si parla di uomini e donne che hanno lavorato per rinnovare il nostro paese, farlo divenire sempre più moderno e di idee di valori che sono sempre attuali nel contesto italiano ed europeo. Pensiamo alla pace e di quanto se ne ha bisogno nel mondo e alla lotta alla povertà perché come dopo la guerra di devono superare momenti di grave difficoltà con troppi milioni di poveri che hanno bisogno di un aiuto concreto.
Il Presidente provinciale Mario Ringressi che, dopo il pensiero religioso dell´Assistente ecclesiastico Don Alberto Campaioli , ha tenuto il discorso di apertura , ha espresso la soddisfazione di dare atto della situazione di crescita delle Acli fiorentine. "E´ stato un lungo percorso - ha detto Ringressi - quello che ha portato a ricostruire il tessuto vivo dell´associazione dopo la scissione degli anni ´70. Adesso siamo in una fase di crescita quantitativa e qualitativa. Ha quindi aggiunto: "La memoria ci consegna e ci fa vivere questo momento di grande significato, anche simbolico. Ma siamo altrettanto consapevoli che viviamo in un periodo di grave crisi sociale politica ed economica. La nostra esperienza di questi decenni, oltre che essere un motivo di orgoglio, ci da anche forza per trarne insegnamenti utili ad affrontare e costruire il nostro futuro attraverso la piena valorizzazione delle nostre potenzialità di azione sociale. Le ACLI, come associazione cristianamente ispirata, vogliono continuare a dare il loro contributo per una risposta forte e capace di invertire lo squilibrio in atto che vede il costante crescere delle disuguaglianze.
Al punto che nel contesto attuale, in qualche modo si potrebbe dire che esse si riassumono in una nuova e sempre attuale: la fedeltà ai poveri. Questo è il compito primario che papa Francesco ha affidato alle Acli nella società attuale. Quanto al tema del lavoro, per noi centrale, il Papa ci ha ricordato le quattro caratteristiche che il lavoro deve sempre avere: essere «libero, creativo, partecipativo e solidale». A Firenze intendiamo continuare ad essere una presenza evangelizzatrice nel mondo del lavoro e nella società, pronti ad affrontare le nuove sfide che i cambiamenti ci richiedono.
Oggi la sfida urgente di proteggere la nostra casa comune - ci dice il Papa - comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale poiché sappiamo che le cose possono cambiare."
Il moderatore del dibattito, Fabio Lenzi ha messo in rilievo anche le prospettive di sviluppo che hanno i primo piano la nuova sede provinciale, dove associazione e servizi potranno lavorare insieme: una realizzazione importante che permetterà di far crescere nuove iniziative e nuove attività.
Numerosi gli interventi dei rappresentanti delle istituzioni a cominciare dal Sindaco di Firenze Dario Nardella che ha fatto riferimento alle associazioni come sentinelle del tessuto culturale e sociale della città aggiungendo che per i Circoli la sfida è oggi quella di fare innovazione, di trovare forma nuove di comunicazione e di partecipazione. Poi facendo riferimento al 70 anni delle Acli ha detto che questa grande storia è una miniera eccezionale dalla qual trarre tutte le risorse per costruire questi nuovi modelli. Ed ha osservato che essa coincide con la storia di Firenze del dopoguerra una storia di solidarietà, di impegno per il lavoro di socialità valori che sono anche oggi decisivi per lo sviluppo della città: e La Pira come presidente Acli e poi come Sindaco faceva presente che una città è soprattutto una comunità non una mera somma di palazzi di fabbriche di scuole ma una "casa unica" .
Stefania Saccardi, Assessore regionale alla sanità e al welfare, ha sottolineato i molti punti che legano le Acli ai suoi campi di attività. Ha parlato dei nuovi investimenti decisi dalla Regione per la lotta alla povertà ed il recupero alimentare che fanno riscontro alle richieste delle Acli in campo nazionale . Ha poi dato atto alle Acli di essere da sempre in prima linea sulle politiche sociali, a sostegno del persone più fragili fornendo supporto e aiuto con i loro servizi e con numerose iniziative. Saccardi ha anche fatto riferimento a tutto il mondo associativo soggetto e attore importante delle politiche sociali tanto che il sistema di welfare non reggerebbe se non ci fossero questi soggetti che, come le Acli fanno coesione sociale, mediazione sociale e culturale e che ha definito, quindi indispensabili per l´equilibrio sociale di una città e di una regione e per avere una forte a rete di solidarietà.
Di "ruolo importante delle associazioni in riferimento alla attuale complessità del welfare" ha parlato poi Sara Funaro Assessore alla sanità, welfare e casa del Comune di Firenze la quale ha rilevato che "abbiamo bisogno di una rete di relazioni forti con il terzo settore". Sara Funaro si è poi riferita al tema anziani dicendo che Firenze città è una delle città d´Italia con il maggior numero di anziani e con anziani centenari che stanno aumentando.
Si è detta lieta di questo segnale positivo che attesta una qualità della vita ma ciò richiede di portare avanti politiche sociali sempre più differenziate. L´assessore Funaro ha quindi ricordato che per questa amministrazione, quello degli anziani è uno dei temi centrali e che il suo assessorato intende lavorare sempre più non solo all´interno delle strutture ma con modalità sempre più variegate. Oltre ai servizi erogati (tra cui anche alcuni innovativi in sperimentazione con la Regione) si intende mettere particolare attenzione agli anziani che vivono da soli e che hanno bisogno otre che di sostegno sociale e sanitario anche di un " sostegno emotivo".
Gabriele Parenti e Rosetta Battista hanno ripercorso con letture e commenti i vari periodi della storia delle ACLI fiorentine dalle origini agli anni della scissione e poi dalla nuova crescita, negli anni 80 e 90, fino ai giorni nostri. Le letture sono state intervallate da inserti video con interviste al card. Silvano Piovanelli e agli ex presidenti delle Acli fiorentine, a cominciare a Vittorio Nardini che ha guidato l´associazione per 15 anni ed è stato protagonista del rilancio dell´associazione. E´ stato inoltre proiettato un video tratto dal reportage "La Pira, l´uomo che ha saputo guardare oltre" nel quale si parla, appunto dello stretto rapporto tra La Pira e le Acli delle origini.
All´attualità faranno riferimento le relazioni di Francesco Potestio, vice- presidente ACLI Firenze e di Sefano Vasarri Direttore Caf ACLI.
Potestio ha esposto il trend dello sviluppo associativo, ha delineato il ruolo e la funzione dei Circoli nel territorio fiorentino ed ha parlato di progetti innovativi come il Punto Famiglia che offre un sostegno per situazioni di disagio e di difficoltà ma costruisce anche una rete di solidarietà che fa perno sulle famiglie intese come nucleo primario della società.
Stefano Vasarri ha tratteggiato il ruolo e l´impegno crescente dei servizi come Patronato e Caf che sono uno strumento sempre più richiesto dalla gente per vneire incontro si numerosi problemi di carattere fiscale e previdenziale poste dalla società contemporanea.
Il Presidente del Circolo di Cestello Andrea Meli ha fatto gli onori di casa ed ha ripercorso insieme a Paolo Borri la vita dello storico Circolo Acli che celebra proprio quest´anno i 30 anni dalla sua nascita ed hanno parlato del futuro. Borri ha esposto il progetto "Incontriamo Firenze", che negli anni ha offerto occasioni di approfondimento sui personaggi che hanno dato lustro alla nostra città. .
Don Giovanni Momigli, responsabile diocesano della Pastorale sociale, ha detto di tenere centralità di Cristo per evitare l´autoreferenzialità, per uscire incontro alla gente, incontro ai bisogni vecchi e nuovi soprattutto alle nuove emergenze e ciò vuol dire anche de-centrarsi essere per gli altri incentrarsi non su elementi astratti ma sui volti delle persone. Don Momigli ha fatto poi riferimento al tema cruciale del lavoro che deve essere visto anche creativamente in quanto non basta parlare di tutela del lavoro ma bisogna rigenerarlo e generarlo.
L´intervento di Giovanni Bianchi presidente nazionale ACLI degli anni´90 , che ha dato forte impulso al rilancio ha parlato si è soffermato non solo sulle vicende storiche sulle delle prospettive future dell´associazione. Riguardo al periodo della sua presidenza Bianchi ha ricordato che ai nostri occhi le trasformazioni del lavoro che attraversavano tutto il sociale e quelle della politica che interessavano le istituzioni si tenevano strettamente. Bisognava stare in campo aperto, ma c´era anche il gusto di un´avventura esaltante e senza mappe.
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