A PISA SABATO 9 IL XIV CONGRESSO REGIONALE DELLE ACLI TOSCANE
08-04-2016 14:23 - NEWS ACLI TOSCANA - territorio

Sabato 9 aprile a Pisa (ex Convento dei Cappuccini, via de Cappuccini,4 ) si terrà il XIV Congresso regionale delle ACLI sul tema “Attraversare il cambiamento con coraggio”. Si inizia alle ore 9,30 con la nomina delle commissioni; alle 9,45 relazione del Presidente uscente Federico Barni che conclude il secondo mandato consecutivo, seguita dai saluti istituzionali (previsti, tra gli altri, gli interventi dell’arcivescovo di Pisa Mons Benotto, del Sindaco di Pisa Filippeschi dell’assessore regionale Cristina Grieco.
Seguiranno il dibattito, e le votazioni per l’elezione del nuovo Consiglio regionale dell’associazione.
Le ACLI toscane contano circa 30mila iscritti, che superano però i 40mila se si considerano anche i soci delle associazioni specifiche (Fap, US.Acli, Cta, Lega consumatori ). Sono presenti in quasi 300 strutture di base in tutto il territorio regionale con i Circoli, nuclei e recapiti del Patronato, il più importante dei servizi sociali delle Acli che –osserva Presidente del Patronato Giacomo Martelli- ogni anno ha oltre 165mila utenti presso i propri sportelli. Altrettanto intensa l’attività dei Caf Acli presenti in tutte le province. Di forte rilievo sociale anche i progetti realizzati in questi anni come il Punto Famiglia e il progetto sulle badanti.
Le ACLI -aggiunge Giacomo Martelli che è anche Vice presidente dell’associazione- sono presenti in organismi istituzionali e associativi come il Cesvot, la Conferenza delle autonomie sociali, il Forum del terzo settore, la Consulta per lo Sport, l’Osservatorio regionale per le ludopatie e Commissioni ecclesiali promosse dalla Conferenza episcopale toscana. E hanno portato un contributo nelle consultazioni della Regione come ad esempio quelle sulla riforma sanitaria, sulla disabilità e su altre leggi attinenti al welfare.
Essere “nel cambiamento con coraggio” – sottolinea Martelli - significa saper leggere i mutamenti sociali in atto e i nuovi bisogni che essi determinano, con la capacità di dare una risposta adeguata sulla base della nostra ispirazione cristiana che ha sempre posto la persona al centro e della nostra storia imperniata sulla cultura della solidarietà e sui servizi sociali.
Su questi quattro anni del suo secondo mandato il Preesidente uscente Federico Barni rileva che essi hanno visto lo sviluppo dell’associazione sul territorio regionale e soprattutto una crescita quantitativa delle associazioni specifiche che portano energie e competenze nuove nelle varie articolazioni del sistema Acli. Barni ha ribadito l’ importanza della sfida attuale sfida associativa che chiede di aprirsi sempre più alla comunità, di essere punto di riferimento della gente e dei territori rafforzando anche il ruolo dei nostri Circoli che, sia nei piccoli centri che nelle aree metropolitane, svolgono una funzione essenziale di aggregazione e di presidio sociale.
Il Vice Presidente vicario Enrico Fiori rileva che in questa società caratterizzata da tensioni e timori, le ACLI, attraverso la loro stagione congressuale, intendono rilanciare il valore del cambiamento come miglior antidoto contro le paure che ogni giorno attraversano le nostre comunità.
Lavoro e solidarietà – dice Fiori - rappresentano i fondamenti attorno ai quali far crescere un forte senso del bene comune, troppo spesso disgregato e minato dal virus dell´individualismo. Per questo, ribadisce Fiori, non dobbiamo aver paura del cambiamento, perché solo dal cambiamento può venire l´impulso a realizzare verità e giustizia sociale.
Seguiranno il dibattito, e le votazioni per l’elezione del nuovo Consiglio regionale dell’associazione.
Le ACLI toscane contano circa 30mila iscritti, che superano però i 40mila se si considerano anche i soci delle associazioni specifiche (Fap, US.Acli, Cta, Lega consumatori ). Sono presenti in quasi 300 strutture di base in tutto il territorio regionale con i Circoli, nuclei e recapiti del Patronato, il più importante dei servizi sociali delle Acli che –osserva Presidente del Patronato Giacomo Martelli- ogni anno ha oltre 165mila utenti presso i propri sportelli. Altrettanto intensa l’attività dei Caf Acli presenti in tutte le province. Di forte rilievo sociale anche i progetti realizzati in questi anni come il Punto Famiglia e il progetto sulle badanti.
Le ACLI -aggiunge Giacomo Martelli che è anche Vice presidente dell’associazione- sono presenti in organismi istituzionali e associativi come il Cesvot, la Conferenza delle autonomie sociali, il Forum del terzo settore, la Consulta per lo Sport, l’Osservatorio regionale per le ludopatie e Commissioni ecclesiali promosse dalla Conferenza episcopale toscana. E hanno portato un contributo nelle consultazioni della Regione come ad esempio quelle sulla riforma sanitaria, sulla disabilità e su altre leggi attinenti al welfare.
Essere “nel cambiamento con coraggio” – sottolinea Martelli - significa saper leggere i mutamenti sociali in atto e i nuovi bisogni che essi determinano, con la capacità di dare una risposta adeguata sulla base della nostra ispirazione cristiana che ha sempre posto la persona al centro e della nostra storia imperniata sulla cultura della solidarietà e sui servizi sociali.
Su questi quattro anni del suo secondo mandato il Preesidente uscente Federico Barni rileva che essi hanno visto lo sviluppo dell’associazione sul territorio regionale e soprattutto una crescita quantitativa delle associazioni specifiche che portano energie e competenze nuove nelle varie articolazioni del sistema Acli. Barni ha ribadito l’ importanza della sfida attuale sfida associativa che chiede di aprirsi sempre più alla comunità, di essere punto di riferimento della gente e dei territori rafforzando anche il ruolo dei nostri Circoli che, sia nei piccoli centri che nelle aree metropolitane, svolgono una funzione essenziale di aggregazione e di presidio sociale.
Il Vice Presidente vicario Enrico Fiori rileva che in questa società caratterizzata da tensioni e timori, le ACLI, attraverso la loro stagione congressuale, intendono rilanciare il valore del cambiamento come miglior antidoto contro le paure che ogni giorno attraversano le nostre comunità.
Lavoro e solidarietà – dice Fiori - rappresentano i fondamenti attorno ai quali far crescere un forte senso del bene comune, troppo spesso disgregato e minato dal virus dell´individualismo. Per questo, ribadisce Fiori, non dobbiamo aver paura del cambiamento, perché solo dal cambiamento può venire l´impulso a realizzare verità e giustizia sociale.