ACLI AREZZO: LE ACLI RIFLETTONO SUL MESSAGGIO DEL GIORNO DELLA MEMORIA
26-01-2017 23:10 - NEWS ACLI TOSCANA - territorio

L´associazione ricorda l´importanza di questa celebrazione per la politica e le nuove generazioni.
L´invito è ad impegnarsi per promuovere tra i giovani una cultura di fratellanza e uguaglianza.
Anno dopo anno, il Giorno della Memoria rappresenta per le Acli di Arezzo un´occasione di riflessione con l´obiettivo di muovere l´associazione verso un futuro migliore, facendo tesoro degli errori del passato. Questa celebrazione cade ogni 27 gennaio, anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, e ha l´obiettivo di far ricordare la tragedia dell´olocausto con un messaggio che si rivolge, in parallelo, alla politica e alla nuove generazione.
Il primo invito delle Acli è orientato alle istituzioni politiche, locali e nazionali, affinché si impegnino a lavorare per favorire l´integrazione e il dialogo, evitando quel clima di indifferenza che alimenta intolleranza e discriminazione. Le conseguenze derivanti dalla recente crisi economica, infatti, richiedono nuove politiche sociali e nuovi strumenti di welfare che si dimostrino capaci di intercettare i disagi dei cittadini senza ricorrere ad un populismo che genera paura, xenofobia e odio.
Al contrario, le istituzioni dovrebbero impegnarsi nel promuovere tra le nuove generazioni una cultura della pace, il rispetto verso il prossimo, l´attenzione nei confronti dei più deboli e delle fragilità, la difesa dei diritti, l´integrazione tra diverse nazionalità e religioni come unica via per arrivare ad una reale libertà individuale e collettiva, recuperando il messaggio di fratellanza e di uguaglianza che è racchiuso anche nel Vangelo. «Unendoci nel ricordo e nella condanna degli orrori dell´olocausto - commenta il presidente provinciale Stefano Mannelli, - sollecitiamo tutte le istituzioni a favorire la cultura della storia e della memoria nelle scuole e tra i giovani, continuando quell´incessante cammino che consente di legittimare la nostra identità nel rispetto universale degli altri e nel principio democratico ed indissolubile che passa attraverso l´integrazione e l´accoglienza di tutti gli esseri umani».
Al contrario, le istituzioni dovrebbero impegnarsi nel promuovere tra le nuove generazioni una cultura della pace, il rispetto verso il prossimo, l´attenzione nei confronti dei più deboli e delle fragilità, la difesa dei diritti, l´integrazione tra diverse nazionalità e religioni come unica via per arrivare ad una reale libertà individuale e collettiva, recuperando il messaggio di fratellanza e di uguaglianza che è racchiuso anche nel Vangelo. «Unendoci nel ricordo e nella condanna degli orrori dell´olocausto - commenta il presidente provinciale Stefano Mannelli, - sollecitiamo tutte le istituzioni a favorire la cultura della storia e della memoria nelle scuole e tra i giovani, continuando quell´incessante cammino che consente di legittimare la nostra identità nel rispetto universale degli altri e nel principio democratico ed indissolubile che passa attraverso l´integrazione e l´accoglienza di tutti gli esseri umani».