LE ACLI DI AREZZO SOSTENGONO LA CAUSA DEL "COMITATO ACQUA PUBBLICA"
18-04-2016 09:38 - NEWS ACLI TOSCANA - territorio

Le Acli provinciali di Arezzo si affiancano al Comitato Acqua Pubblica nella battaglia in difesa di un bene comune come l´acqua. L´associazione, quotidianamente attenta ai bisogni dei consumatori, si è attivata per sollecitare Nuove Acque a riallacciare il servizio idrico a quelle famiglie a cui la fornitura è stata interrotta a causa delle scelta di autoridursi l´importo della bolletta, decurtandosi quella quota del 13% applicata dal gestore come remunerazione del capitale investito. Questa azione rappresenta infatti una forma di "obbedienza civile" che prevede il ricalcolo delle bollette secondo il reale consumo e che è stata seguita da numerose famiglie come protesta verso la mancata applicazione di quanto previsto dal referendum del 2011 contro la privatizzazione dell´acqua. Le Acli provinciali hanno dunque ribadito l´obbligo imposto dalla legge ai gestori del servizio di garantire il quantitativo minimo necessario al soddisfacimento dei bisogni fondamentali delle persone, dunque Nuove Acque non può e non deve interrompere la fruizione di un bene tanto prezioso e necessario. «Nuove Acque ha annunciato che non procederà ad ulteriori distacchi - spiega il presidente Stefano Mannelli, - dunque chiediamo all´azienda chiarezza su come intende procedere. Esprimiamo solidarietà a quelle famiglie a cui è stato distaccato un servizio tanto essenziale e auspichiamo che l´esposto presentato alla Procura con il ricorso d´urgenza venga accolto e che il gestore sia forzato all´immediato ripristino del servizio».
Alla luce di tutto ciò, le Acli provinciali sollecitano i sindaci ad avviare un tavolo di confronto con l´Autorità Idrica Toscana che porti a prendere una posizione netta e attenta rispetto al tema delle tariffe applicate nella regione che, al momento, sono tra le più alte in Italia. Questo incontro dovrebbe anche rappresentare l´occasione per una condanna comune ai distacchi avvenuti nel territorio aretino e per affermare con fermezza la volontà di dar seguito al referendum, ribadendo i diritti dei cittadini e interrompendo quel processo di privatizzazione che fino ad oggi ha generato solo un aumento delle tariffe. «Le istituzioni devono lanciare un segnale - aggiunge Mannelli, - a quei 27 milioni di italiani il cui voto referendario da cinque anni è disatteso e tradito. Nel frattempo come Acli aretine rafforzeranno un percorso con la Lega Consumatori e con il Comitato Acqua Pubblica volto a creare reti comuni e condivise per difendere un bene come l´acqua».
Alla luce di tutto ciò, le Acli provinciali sollecitano i sindaci ad avviare un tavolo di confronto con l´Autorità Idrica Toscana che porti a prendere una posizione netta e attenta rispetto al tema delle tariffe applicate nella regione che, al momento, sono tra le più alte in Italia. Questo incontro dovrebbe anche rappresentare l´occasione per una condanna comune ai distacchi avvenuti nel territorio aretino e per affermare con fermezza la volontà di dar seguito al referendum, ribadendo i diritti dei cittadini e interrompendo quel processo di privatizzazione che fino ad oggi ha generato solo un aumento delle tariffe. «Le istituzioni devono lanciare un segnale - aggiunge Mannelli, - a quei 27 milioni di italiani il cui voto referendario da cinque anni è disatteso e tradito. Nel frattempo come Acli aretine rafforzeranno un percorso con la Lega Consumatori e con il Comitato Acqua Pubblica volto a creare reti comuni e condivise per difendere un bene come l´acqua».