DA FIRENZE PROPOSTE CONCRETE PER LA PACE NEL MONDO
18-09-2014 11:29 - NEWS ACLI TOSCANA - territorio
Sull´importante manifestazione "Facciamo insieme un passo per la pace" che si terrà a Firenze (Piazzale Michelangiolo) domenica 21 settembre con inizio alle ore 11 e che vede le Acli tra i promotori abbiamo rivolto alcune domande ad Alfredo CUCCINIELLO ( Responsabile Pace, Cittadinanza Attiva e Servizio Civile nella Presidenza Nazionale delle ACLI e Componente della Segreteria Nazionale di coordinamento della RETE DELLA PACE) che sarà presente a Firenze domenica prossima.
Una manifestazione nazionale per la pace che non vuol essere una denuncia generica ma un impegno a lavorare per cambiare le politiche responsabili della proliferazione delle guerre. Come?
CUCCINIELLO : L´obiettivo di questa manifestazione è proprio il superamento di una generica e sterile denuncia della realtà; non è più tempo di registrare gli effetti, di urlare il proprio dolore e la rabbia per il proliferare delle guerre, per i massacri, le vittime innocenti, le ingiustizie, i fondamentalismi; ormai è tempo di sradicare, come diciamo nel nostro appello, le ragioni e le cause della violenza, dagli scenari di guerra alle pareti di casa nostra; limitarsi agli appelli e non agire per un cambiamento radicale non ci rende molto diversi da coloro che praticano la violenza; al punto in cui siamo, non sono più ammessi indifferenza, viltà, cinismo, rassegnazione.
Chi sono i promotori di questo evento?
CUCCINIELLO: Promotori dell´iniziativa sono quattro Reti che raggruppano decine e decine di Associazioni grandi e piccole e Comitati impegnati a costruire la pace: Rete della Pace (tra le altre, Acli e US Acli, Agesci,Arci,Archivio Disarmo, Auser, Cgil, Focsiv, MIR, Assopace Palestina, Legambiente, Ipsia, la Rete degli Studenti Medi, Rete della Conoscenza, l´Unione degli Universitari, la Uisp), Controllarmi-Rete Italiana per il disarmo (con Acli,Archivio disarmo, Arci, Obiettori nonviolenti, Comunità Papa Giovanni XXIII, Beati i costruttori di pace, Fim Cisl, Fiom, Fondazione culturale Responsabilità Etica, Gruppo Abele, Libera, Pax Christi, Un ponte per... , WWF e altri), la Campagna Sbilanciamoci e il Tavolo Interventi Civili di Pace. A queste organizzazioni se ne sono unite tantissime che magari operano soltanto a livello territoriale con decine e decine di adesioni. Mi preme sottolineare che queste Reti sono quelle che il 25 aprile scorso hanno promosso una grande Arena di Pace che ha raggruppato oltre ventimila persone per l´appunto all´Arena di Verona.
Firenze è per molti versi una città simbolo le Acli sentono fortemente questo impegno
CUCCINIELLO: Certamente, Firenze è una città simbolo dell´anelito alla pace; è la città che ebbe come Sindaco Giorgio La Pira, tra l´altro primo presidente provinciale delle Acli, di cui tutti conoscono l´impegno e la caparbietà nel ricercare e favorire il dialogo, anche a rischio della propria vita con i viaggi in terre di conflitto; questa è la terra di Don Milani e Padre Balducci; questa città, inoltre, è stata e sarà teatro di iniziative, anche quelle realizzate in rete, penso a Terra Futura e a Novo Modo, dove si parla di nuova economia, di sostenibilità, di beni comuni, di produzione e lavoro, di finanza etica, di nuovi modelli di sviluppo, che sono tutti elementi di nuovi stili di vita da affermare e valorizzare per superare a livello globale le disuguaglianze e le ingiustizie e riscrivere le regole della convivenza pacifica.
C´è necessità di una nuova sensibilizzazione dell´opinione pubblica che talvolta sembra meno sensibile che in passato?
CUCCINIELLO: C´è sicuramente bisogno di una nuova sensibilizzazione, che a mio avviso parte da una corretta informazione e dallo studio dei fenomeni che danno origine ai conflitti, a partire da una analisi sull´attuale modello di sviluppo economico che continua generare ingiustizie e nuove povertà, disequilibrio, nuove migrazioni per fame, per sete, per diritti umani negati, rabbia, terrorismo e guerre. Ognuno di noi, persone, associazioni e reti di associazioni deve agire la propria responsabilità sociale, che è tale solo se riesce a farsi voce di chi non ha voce. E´ l´agire per la buona vita e per il bene comune, nel nostro Paese e in ogni dove, con capacità di ascolto e di dialogo, con umiltà, avendo cura del nostro prossimo, riallacciando i fili spezzati di relazioni che qualcuno vuole conflittuali e non di pace.
Ci saranno anche proposte concrete?
CUCCINIELLO: Abbiamo proposte molto concrete; l´appello con il quale abbiamo convocato questa grande adunata di persone di buona volontà è accompagnato da una serie di azioni che proponiamo: una Campagna per la difesa civile non armata e nonviolenta per l´istituzione di un apposito Dipartimento con una raccolta di firma che partirà il prossimo 2 ottobre; l´organizzazione degli Interventi Civili di Pace nelle zone di conflitto, tramite corpi di volontari e operatori professionali, valorizzando le esperienze che la società civile italiana ha maturato negli anni 90 nei Balcani e in Medioriente e con il Servizio Civile; una diversa regolamentazione per garantire il diritto di arrivare e chiedere asilo; la sospensione degli accordi con i Paesi che non rispettano i diritti umani; un diverso orientamento del nostro Paese rispetto alle spese militari e agli acquisti e vendita di armi: le azioni per il disarmo nucleare e contro le mine e le cluster bombs; la smilitarizzazione del territorio, e nello specifico il tema delle basi, dei poligoni e delle servitù militari, dove cospicue aree di territorio, si pensi alla Sardegna, vengono sottratte all´economia civile e alla fruizione delle attività umane e sociali; passi di pace per chiudere definitivamente una guerra, quella in Iraq, che non si è mai fermata e quella tra le opposte fazioni in Siria; un´azione più incisiva e risolutiva del nostro Paese e dell´Unione Europea nel porre fine al conflitto israelo-palestinese; una diversa attenzione rispetto alle guerre in Africa. Su ognuna e per ognuna di queste questioni aperte, proponiamo "passi di pace" concreti.
Una manifestazione nazionale per la pace che non vuol essere una denuncia generica ma un impegno a lavorare per cambiare le politiche responsabili della proliferazione delle guerre. Come?
CUCCINIELLO : L´obiettivo di questa manifestazione è proprio il superamento di una generica e sterile denuncia della realtà; non è più tempo di registrare gli effetti, di urlare il proprio dolore e la rabbia per il proliferare delle guerre, per i massacri, le vittime innocenti, le ingiustizie, i fondamentalismi; ormai è tempo di sradicare, come diciamo nel nostro appello, le ragioni e le cause della violenza, dagli scenari di guerra alle pareti di casa nostra; limitarsi agli appelli e non agire per un cambiamento radicale non ci rende molto diversi da coloro che praticano la violenza; al punto in cui siamo, non sono più ammessi indifferenza, viltà, cinismo, rassegnazione.
Chi sono i promotori di questo evento?
CUCCINIELLO: Promotori dell´iniziativa sono quattro Reti che raggruppano decine e decine di Associazioni grandi e piccole e Comitati impegnati a costruire la pace: Rete della Pace (tra le altre, Acli e US Acli, Agesci,Arci,Archivio Disarmo, Auser, Cgil, Focsiv, MIR, Assopace Palestina, Legambiente, Ipsia, la Rete degli Studenti Medi, Rete della Conoscenza, l´Unione degli Universitari, la Uisp), Controllarmi-Rete Italiana per il disarmo (con Acli,Archivio disarmo, Arci, Obiettori nonviolenti, Comunità Papa Giovanni XXIII, Beati i costruttori di pace, Fim Cisl, Fiom, Fondazione culturale Responsabilità Etica, Gruppo Abele, Libera, Pax Christi, Un ponte per... , WWF e altri), la Campagna Sbilanciamoci e il Tavolo Interventi Civili di Pace. A queste organizzazioni se ne sono unite tantissime che magari operano soltanto a livello territoriale con decine e decine di adesioni. Mi preme sottolineare che queste Reti sono quelle che il 25 aprile scorso hanno promosso una grande Arena di Pace che ha raggruppato oltre ventimila persone per l´appunto all´Arena di Verona.
Firenze è per molti versi una città simbolo le Acli sentono fortemente questo impegno
CUCCINIELLO: Certamente, Firenze è una città simbolo dell´anelito alla pace; è la città che ebbe come Sindaco Giorgio La Pira, tra l´altro primo presidente provinciale delle Acli, di cui tutti conoscono l´impegno e la caparbietà nel ricercare e favorire il dialogo, anche a rischio della propria vita con i viaggi in terre di conflitto; questa è la terra di Don Milani e Padre Balducci; questa città, inoltre, è stata e sarà teatro di iniziative, anche quelle realizzate in rete, penso a Terra Futura e a Novo Modo, dove si parla di nuova economia, di sostenibilità, di beni comuni, di produzione e lavoro, di finanza etica, di nuovi modelli di sviluppo, che sono tutti elementi di nuovi stili di vita da affermare e valorizzare per superare a livello globale le disuguaglianze e le ingiustizie e riscrivere le regole della convivenza pacifica.
C´è necessità di una nuova sensibilizzazione dell´opinione pubblica che talvolta sembra meno sensibile che in passato?
CUCCINIELLO: C´è sicuramente bisogno di una nuova sensibilizzazione, che a mio avviso parte da una corretta informazione e dallo studio dei fenomeni che danno origine ai conflitti, a partire da una analisi sull´attuale modello di sviluppo economico che continua generare ingiustizie e nuove povertà, disequilibrio, nuove migrazioni per fame, per sete, per diritti umani negati, rabbia, terrorismo e guerre. Ognuno di noi, persone, associazioni e reti di associazioni deve agire la propria responsabilità sociale, che è tale solo se riesce a farsi voce di chi non ha voce. E´ l´agire per la buona vita e per il bene comune, nel nostro Paese e in ogni dove, con capacità di ascolto e di dialogo, con umiltà, avendo cura del nostro prossimo, riallacciando i fili spezzati di relazioni che qualcuno vuole conflittuali e non di pace.
Ci saranno anche proposte concrete?
CUCCINIELLO: Abbiamo proposte molto concrete; l´appello con il quale abbiamo convocato questa grande adunata di persone di buona volontà è accompagnato da una serie di azioni che proponiamo: una Campagna per la difesa civile non armata e nonviolenta per l´istituzione di un apposito Dipartimento con una raccolta di firma che partirà il prossimo 2 ottobre; l´organizzazione degli Interventi Civili di Pace nelle zone di conflitto, tramite corpi di volontari e operatori professionali, valorizzando le esperienze che la società civile italiana ha maturato negli anni 90 nei Balcani e in Medioriente e con il Servizio Civile; una diversa regolamentazione per garantire il diritto di arrivare e chiedere asilo; la sospensione degli accordi con i Paesi che non rispettano i diritti umani; un diverso orientamento del nostro Paese rispetto alle spese militari e agli acquisti e vendita di armi: le azioni per il disarmo nucleare e contro le mine e le cluster bombs; la smilitarizzazione del territorio, e nello specifico il tema delle basi, dei poligoni e delle servitù militari, dove cospicue aree di territorio, si pensi alla Sardegna, vengono sottratte all´economia civile e alla fruizione delle attività umane e sociali; passi di pace per chiudere definitivamente una guerra, quella in Iraq, che non si è mai fermata e quella tra le opposte fazioni in Siria; un´azione più incisiva e risolutiva del nostro Paese e dell´Unione Europea nel porre fine al conflitto israelo-palestinese; una diversa attenzione rispetto alle guerre in Africa. Su ognuna e per ognuna di queste questioni aperte, proponiamo "passi di pace" concreti.