IN CORSO A CORTONA IL CONVEGNO DI STUDI DELLE ACLI
19-09-2014 18:26 - NEWS ACLI TOSCANA - territorio
L´allarme delle Acli: la stangata Tasi
si ripercuote su lavoro, famiglie e attività commerciali
Domani l´intervento del ministro Madia
Fanno discutere a Cortona i dati definitivi sulle delibere Tasi elaborati dal Caf Acli
Cortona (Ar), 19 settembre 2014 - Sull´Incontro nazionale di studi delle Acli (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) in corso a Cortona (Ar), nel quale si discute di come rilanciare il lavoro e le attività economiche, piombano i dati elaborati dalle stesse Acli tramite il loro Centro di Assistenza Fiscale, CAF Acli, relativi a tutti i Comuni che hanno adottato delibere per fissare le aliquote della Tasi, la nuova tassa sugli immobili. Quasi tutti i comuni che hanno deliberato sulla Tasi, e sono 7405 su 8.057, hanno scelto di applicarla, 6.508, l´87,89% , inasprendola. L´aliquota media risulta infatti quasi doppia, l´1,949 per mille rispetto a quella standard, all´1 per mille, che verrà invece applicata obbligatoriamente nei comuni che non hanno adottato alcuna delibera entro lo scorso 10 settembre. Addirittura 765 comuni, l´11,75% di quelli che hanno scelto di applicare la Tasi, ha applicato una aliquota superiore al 2,5 per mille.
"Valutando nell´insieme le delibere Tasi - commenta Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli - si percepisce come i Comuni, su cui lo stato ha scaricato gran parte degli oneri delle politiche di austerità, con i tagli ai trasferimenti statali, si siano rivalsi sui cittadini. Ora, se è ammissibile il principio di una tassazione sugli immobili per finanziare i servizi, cosa ben diversa è la situazione attuale dove i comuni usano l´imposizione fiscale sulla casa quasi come una sorta di bancomat, mettendo in forte difficoltà famiglie e imprese, soprattutto i ceti più deboli.
Prendiamo il caso delle detrazioni - osserva Bottalico - : solo poco più di un terzo dei comuni (2.341, il 35,97%) ha ritenuto di dover prevedere delle agevolazioni. Questo è molto grave, contravviene al principio della progressività dell´imposizione fiscale. E se si va a vedere nel dettaglio, le residue agevolazioni sono anche di minore entità. Emblematico è il caso delle detrazioni sui figli. Nel precedente sistema di tassazione sulla casa erano applicate su tutto il territorio nazionale ed a partire dal primo figlio. Con la Tasi solo poco più di un decimo dei comuni (869 , il 13,35%) prevede delle detrazioni extra per i figli e spesso queste detrazioni scattano solo dopo il terzo o quarto figlio. Inoltre, nella metà dei comuni (3.874, il 52,32%), il tributo è esteso anche agli immobili in affitto con la possibilità da parte del comune di far pagare una parte dell´imposta anche agli inquilini.
Va evidenziato anche il fatto - prosegue Bottalico - che il calcolo della Tasi risulta molto più complesso e non appare certo andare nel senso di una semplificazione amministrativa.
Qui a Cortona le Acli stanno discutendo di come rilanciare il lavoro: sotto questo profilo non possiamo fare a meno di notare che l´applicazione della Tasi, che funge da addizionale Imu su immobili agricoli ( in 4.408 comuni, il 59,53% dei comuni) e commerciali e produttivi di ogni tipo (in 3.649 comuni, il 49,28%) finisce per avere delle ripercussioni su quei comparti come agricoltura, l´artigianato, ristorazione ecc. che vengono indicati come settori capaci di creare nuovo lavoro, e di cui si parla molto in vista dell´Expo 2015 sull´alimentazione. C´è una evidente discrepanza - conclude il presidente delle Acli - tra gli annunci per il rilancio dell´economia e le dinamiche reali della fiscalità locale"
L´Incontro di studi delle Acli si concluderà domani, sabato 20 settembre con l´intervento di Marianna Madia, ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione e di Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli.