LA FAMIGLIA CHE C´E´: UN PERCORSO DELLE ACLI CONTRO LA VULNERABILITA´ SOCIALE
27-02-2015 10:24 - NEWS ACLI TOSCANA - territorio
Precarietà e difficoltà economiche delle famiglie chiamano le Acli ad un forte impegno Con "La famiglia che c´è", un percorso in 20 tappe che toccherà ogni regione d´Italia, le Acli vogliono aiutare le famiglie a percepirsi come attori del cambiamento.
La vulnerabilità è un paradosso delle società dell´Europa occidentale -osserva Giuseppe Marchese coordinatore Area Politiche di cittadinanza delle ACLI nazionali - . Queste società si fondano infatti sulla sicurezza e sulla diffusione del benessere generalizzato: se queste condizioni non si verificano, si ha un tradimento dei loro stessi presupposti.
Giuseppe Marchese osserva che basta riferirsi agli articoli della nostra Costituzione, per comprendere che siamo ben lungi dall´aver avverato il programma futuro in essa contenuto. Oggi anche le condizioni delle fasce popolari e del ceto medio slittano progressivamente verso il basso. Per chi è fuori dal ristretto giro dei privilegiati il bilancio è assai magro: abbassamento del costo del lavoro (con relativo abbassamento dei diritti e delle tutele), aumento della disoccupazione, crescita della povertà individuale e familiare, minore protezione sociale dovuta ai tagli delle spese, inasprimento delle prospettive per i giovani, senso di incertezza diffuso creando un deficit di cittadinanza.
E il Presidente regionale delle ACLI toscane Federico Barni aggiunge che appare estremamente opportuno - proprio in un tempo di crisi e di vulnerabilità - interrogarsi sulle problematiche che generano fragilità ed esclusione sociale e sulle potenzialità silenti del sistema, sulle capacità inespresse, che pur non trovando i necessari sostegni e valorizzazioni, rappresentano un patrimonio prezioso di energie e di risorse sul quale investire per il futuro del Paese.
La vulnerabilità è un paradosso delle società dell´Europa occidentale -osserva Giuseppe Marchese coordinatore Area Politiche di cittadinanza delle ACLI nazionali - . Queste società si fondano infatti sulla sicurezza e sulla diffusione del benessere generalizzato: se queste condizioni non si verificano, si ha un tradimento dei loro stessi presupposti.
Giuseppe Marchese osserva che basta riferirsi agli articoli della nostra Costituzione, per comprendere che siamo ben lungi dall´aver avverato il programma futuro in essa contenuto. Oggi anche le condizioni delle fasce popolari e del ceto medio slittano progressivamente verso il basso. Per chi è fuori dal ristretto giro dei privilegiati il bilancio è assai magro: abbassamento del costo del lavoro (con relativo abbassamento dei diritti e delle tutele), aumento della disoccupazione, crescita della povertà individuale e familiare, minore protezione sociale dovuta ai tagli delle spese, inasprimento delle prospettive per i giovani, senso di incertezza diffuso creando un deficit di cittadinanza.
E il Presidente regionale delle ACLI toscane Federico Barni aggiunge che appare estremamente opportuno - proprio in un tempo di crisi e di vulnerabilità - interrogarsi sulle problematiche che generano fragilità ed esclusione sociale e sulle potenzialità silenti del sistema, sulle capacità inespresse, che pur non trovando i necessari sostegni e valorizzazioni, rappresentano un patrimonio prezioso di energie e di risorse sul quale investire per il futuro del Paese.