LA RELAZIONE DELL´ASSESSORE MARRONI IN COMMISSIONE SANITA´
23-03-2015 11:35 - NEWS ACLI TOSCANA - territorio
"Il ridordino del servizio sanitario è una garanzia per il futuro del nostro servizio sanitario di qualità, pubblica e attenta al cittadino"
L´assessore alla Sanità Marroni ha riepilogato i principi fondamentali che ispirano la riforma: una sanità per tutti, di qualità, pubblica,attenta al cittadino, alla prevenzione, all´innovazione, ricerca e formazione, alle persone che ci lavorano, alla sua sostenibilità.
Esponendo i motivi del riordino Marroni ha citato i tagli imposti a livello nazionale ed i costi emergenti (innovazione tecnologica, farmaci come quello per l´epatite, il cui costo è stimato in circa 40 milioni per il 2015), di fatto dobbiamo confrontarci con una contrazione reale di circa 350 milioni di euro. Uno stato di cose è strutturale e non contingente, che rimarrà tale negli anni a venire.
Queste le linee guida del riordino: "Vogliamo evitare un progressivo impoverimento del sistema e dei territori a cominciare da quelli più isolati e dagli ospedali piccoli",- ha detto- "vogliamo evitare una politica della lesina o addirittura di tagli indiscriminati e vogliamo invece affrontare la situazione in maniera strutturale. Il sistema, così come lo conosciamo, può farcela. Proprio per questo si propone questa riforma"
L´assessore ha rilevato che le dimensioni delle nuove aziende saranno quelle di Area vasta, con una programmazione unitaria dell´azienda ospedaliero-universitaria con l´unica azienda sanitaria locale di Area vasta.
"La proposta di legge di riordino" - ha sottolineato ancora l´assessore -" ha goduto di un´ampia e partecipata fase di ascolto e confronto, e continueranno ad essere coinvolti i professionisti, i cittadini, le associazioni". Quanto al personale, Marroni ha detto che "a seguito di questo processo "contiamo di ridurre il costo del personale, pari oggi a circa 2,5 miliardi di euro, di circa 100 milioni in due anni".
"Insomma" - ha spiegato Marroni : "si scrive sistema sanitario toscano e si legge sanità per tutti, di qualità, pubblica, attenta al cittadino, alla prevenzione, alla innovazione, ricerca e formazione, alle persone che ci lavorano, alla sua sostenibilità".
Alla Toscana, quindi, il compito di attuare una vera e propria rivoluzione della qualità delle cure, secondo un coerente ridisegno territoriale della disponibilità delle competenze e tecnologie necessarie, partendo da una seria riflessione sulle singole aziende sanitarie locali, che hanno sempre più difficoltà ad assicurare l´universo dei bisogni specialistici dei propri cittadini, e quindi la necessità di una programmazione per territori più ampi, ovvero una programmazione per Area vasta. "La dimensione di Area vasta è il naturale bacino di fruizione dei servizi - ha spiegato - solo il 5-6 per cento della popolazione toscana si rivolge ad altre Aree vaste diverse da quella del territorio di residenza o ad altre Regioni".
Marroni ha sottolineato che "questo è solo l´inizio, tre sono i passi fondamentali per la riforma: approvazione della proposta di legge 396; percorso di partecipazione e concertazione; legge di riordino complessivo", un processo che non potrà non avvalersi del personale e non coinvolgere i cittadini e le associazioni. Questa nuova organizzazione è compatibile, assicurando pari qualità, con una dotazione di personale diminuita, rispetto alla attuale, dando da un lato la "possibilità di andare in pensione con piena soddisfazione", dall´altro varando "una nuova gestione delle risorse umane con lo scopo di incrementare le opportunità di crescita professionale". Prevedendo,così una riduzione del costo del personale, pari oggi a circa 2,5 miliardi di euro di circa 100 milioni in due anni".
L´assessore alla Sanità Marroni ha riepilogato i principi fondamentali che ispirano la riforma: una sanità per tutti, di qualità, pubblica,attenta al cittadino, alla prevenzione, all´innovazione, ricerca e formazione, alle persone che ci lavorano, alla sua sostenibilità.
Esponendo i motivi del riordino Marroni ha citato i tagli imposti a livello nazionale ed i costi emergenti (innovazione tecnologica, farmaci come quello per l´epatite, il cui costo è stimato in circa 40 milioni per il 2015), di fatto dobbiamo confrontarci con una contrazione reale di circa 350 milioni di euro. Uno stato di cose è strutturale e non contingente, che rimarrà tale negli anni a venire.
Queste le linee guida del riordino: "Vogliamo evitare un progressivo impoverimento del sistema e dei territori a cominciare da quelli più isolati e dagli ospedali piccoli",- ha detto- "vogliamo evitare una politica della lesina o addirittura di tagli indiscriminati e vogliamo invece affrontare la situazione in maniera strutturale. Il sistema, così come lo conosciamo, può farcela. Proprio per questo si propone questa riforma"
L´assessore ha rilevato che le dimensioni delle nuove aziende saranno quelle di Area vasta, con una programmazione unitaria dell´azienda ospedaliero-universitaria con l´unica azienda sanitaria locale di Area vasta.
"La proposta di legge di riordino" - ha sottolineato ancora l´assessore -" ha goduto di un´ampia e partecipata fase di ascolto e confronto, e continueranno ad essere coinvolti i professionisti, i cittadini, le associazioni". Quanto al personale, Marroni ha detto che "a seguito di questo processo "contiamo di ridurre il costo del personale, pari oggi a circa 2,5 miliardi di euro, di circa 100 milioni in due anni".
"Insomma" - ha spiegato Marroni : "si scrive sistema sanitario toscano e si legge sanità per tutti, di qualità, pubblica, attenta al cittadino, alla prevenzione, alla innovazione, ricerca e formazione, alle persone che ci lavorano, alla sua sostenibilità".
Alla Toscana, quindi, il compito di attuare una vera e propria rivoluzione della qualità delle cure, secondo un coerente ridisegno territoriale della disponibilità delle competenze e tecnologie necessarie, partendo da una seria riflessione sulle singole aziende sanitarie locali, che hanno sempre più difficoltà ad assicurare l´universo dei bisogni specialistici dei propri cittadini, e quindi la necessità di una programmazione per territori più ampi, ovvero una programmazione per Area vasta. "La dimensione di Area vasta è il naturale bacino di fruizione dei servizi - ha spiegato - solo il 5-6 per cento della popolazione toscana si rivolge ad altre Aree vaste diverse da quella del territorio di residenza o ad altre Regioni".
Marroni ha sottolineato che "questo è solo l´inizio, tre sono i passi fondamentali per la riforma: approvazione della proposta di legge 396; percorso di partecipazione e concertazione; legge di riordino complessivo", un processo che non potrà non avvalersi del personale e non coinvolgere i cittadini e le associazioni. Questa nuova organizzazione è compatibile, assicurando pari qualità, con una dotazione di personale diminuita, rispetto alla attuale, dando da un lato la "possibilità di andare in pensione con piena soddisfazione", dall´altro varando "una nuova gestione delle risorse umane con lo scopo di incrementare le opportunità di crescita professionale". Prevedendo,così una riduzione del costo del personale, pari oggi a circa 2,5 miliardi di euro di circa 100 milioni in due anni".